Cancro al Seno, tutto quello che devi sapere per proteggerti
Il cancro al seno è un argomento che suscita molte domande, preoccupazioni e curiosità. In questo articolo, esploriamo alcune delle domande più comuni per offrire chiarezza e speranza.
Il cancro al seno è un argomento che suscita molte domande, preoccupazioni e curiosità. In questo articolo, esploriamo alcune delle domande più comuni per offrire chiarezza e speranza.
L'anatomia del seno femminile è complessa e svolge ruoli cruciali sia nella funzione riproduttiva che nell'estetica corporea. Ogni seno è costituito da tessuto adiposo, ghiandolare e fibroso, oltre a vasi sanguigni e linfatici, nervi e canali lattiferi. Le mammelle sono posizionate sulla parete toracica, estendendosi dalla seconda alla sesta costola verticalmente e dallo sterno alla linea ascellare medialmente. La componente ghiandolare è suddivisa in lobi e lobuli, dove si produce il latte, poi trasportato ai dotti lattiferi che sfociano nel capezzolo.
Conoscere la Propria Anatomia per la Prevenzione
Essere consapevoli della normale anatomia del seno può aiutare ogni donna (e uomo, dato che il cancro al seno può colpire anche gli uomini) a riconoscere cambiamenti in termini di forma, consistenza o dimensione. Un autoesame regolare del seno, oltre agli esami medici di routine, può fare la differenza nel rilevare eventuali problemi nelle prime fasi, permettendo un intervento precoce e aumentando così le probabilità di trattamento efficace.
Per prevenire e trattare efficacemente il cancro al seno è
fondamentale che la diagnosi sia precoce:
L’autopalpazione è fondamentale per riconoscere noduli o cisti sospette e andrebbe eseguita a partire dai 20 anni di età, una volta al mese, una settimana dopo la fine del ciclo (poiché questa è la fase in cui il seno è meno dolente e turgido); se si è in gravidanza o in menopausa, il momento in cui eseguirlo è indifferente.
Quando si svolge l’autopalpazione è fondamentale fare attenzione a questi segnali:
L’autopalpazione non sostituisce lo screening clinico ma lo integra, è bene quindi recarsi dal senologo per un’analisi completa e sicura sullo stato di salute del proprio seno.
In Italia, la neoplasia al seno secondo i dati dell’Associazione italiana registi tumori (AIRTUM) e l’associazione italiana di oncologia medica (AIOM) è quella più comune. I programmi di screening mammografico prevedono l'esecuzione di una mammografia ogni due anni per le donne tra i 50 e i 69 anni, estendendosi in alcune regioni fino all'età di 74 anni. Le Linee Guida Europee per lo Screening Mammografico (ECIBC) suggeriscono varie raccomandazioni basate sull'età: nessuno screening raccomandato per le donne di età compresa tra 40-45 anni; screening con mammografia ogni 2-3 anni per quelle di età 45-49 anni; screening biennale per le donne di età 50-69 anni; e screening ogni 3 anni per quelle di età 70-74 anni.
Nel caso in cui in famiglia si fosse già manifestato un tumore
al seno è consigliato iniziare i controlli alla stessa età in
cui è stato diagnosticato il cancro al seno dall'individuo più
giovane.
Questo processo di screening mammografico è considerato l'attività più efficace di prevenzione secondaria, mirata a donne asintomatiche per diagnosticare il carcinoma mammario in stadio precoce. Ciò consente trattamenti meno aggressivi e più efficaci, con l'obiettivo ultimo di ridurre la mortalità causata dal carcinoma mammario.
Il rischio di sviluppare il cancro al seno dipende da una combinazione di fattori legati all'età, alla genetica e allo stile di vita. Alcuni di questi fattori sono modificabili, ovvero possiamo intervenire per ridurli, mentre altri non lo sono. Ecco i principali:
Sebbene il cancro al seno negli uomini sia raro (meno dell'1% di tutti i casi di cancro al seno), è importante che anche loro siano consapevoli dei fattori di rischio. Gli uomini, proprio come le donne, possono sviluppare il cancro al seno e dovrebbero consultare un medico se notano cambiamenti o anomalie nel tessuto del seno. I principali fattori di rischio per gli uomini includono:
Anche se la prevalenza del cancro al seno negli uomini è molto inferiore rispetto alle donne, le tecniche diagnostiche sono simili. Gli esami includono:
È importante che anche gli uomini siano consapevoli di questi rischi e che non sottovalutino la possibilità di effettuare esami diagnostici se notano cambiamenti nel seno, come la presenza di noduli o altre anomalie. La diagnosi precoce è fondamentale per migliorare le possibilità di successo nel trattamento.
Oggi, le opzioni per trattare il cancro al seno sono molte e sempre più efficaci, permettendo di personalizzare il trattamento in base alle necessità di ciascun paziente. Tra le principali opzioni ci sono:
Il tipo di trattamento scelto dipende dal tipo di tumore, dallo stadio della malattia e dalle caratteristiche individuali del paziente. Oggi, grazie alla personalizzazione delle terapie, molte persone ottengono ottimi risultati.
La radioterapia, quando necessaria, viene adattata alle esigenze del singolo paziente. Il numero di sedute dipende da vari fattori, come il tipo di tumore, lo stadio della malattia, l'intervento chirurgico effettuato e le condizioni di salute generali.
In genere, un ciclo di radioterapia prevede trattamenti quotidiani, cinque giorni alla settimana, per un periodo che può variare da una o due settimane fino a un massimo di sei o sette settimane. Tuttavia, in alcuni casi, è possibile che siano sufficienti meno sedute grazie a tecniche più avanzate.
Ogni paziente avrà un piano di trattamento personalizzato dal proprio oncologo radioterapista, che potrà spiegare nel dettaglio la durata del trattamento e cosa aspettarsi.
Grazie ai progressi della ricerca e ai programmi di diagnosi precoce, oggi la maggior parte delle persone affette da tumore al seno vive più a lungo e con una qualità della vita migliore. In Italia, si è registrata una riduzione della mortalità per carcinoma mammario di circa il 6% tra il 2015 e il 2020, un dato che riflette i successi della medicina moderna.
Oggi, la sopravvivenza a 5 anni dopo una diagnosi di tumore al seno in Italia è pari all'87%. Questo significa che la maggior parte delle donne con questa diagnosi vive per almeno 5 anni, e molte continuano a vivere per decenni grazie alla diagnosi precoce e ai trattamenti sempre più efficaci.
Attualmente, in Italia, ci sono oltre 834.000 donne che convivono o hanno vissuto con una diagnosi di cancro al seno, il che rappresenta il 43% di tutte le donne con una diagnosi di tumore. Questo dato dimostra che, oggi più che mai, molte persone vivono dopo la malattia e riprendono una vita normale.
Ogni ottobre, il mondo si tinge di rosa per il Mese della Prevenzione del Cancro al Seno, un momento chiave per sensibilizzare e sostenere la lotta contro questa malattia. Durante questo mese, città e paesi si illuminano di rosa, con visite senologiche gratuite, conferenze, e distribuzione di materiale informativo. Monumenti e edifici diventano simboli di solidarietà, ricordando a tutti l'importanza della prevenzione.
In prima linea ci sono associazioni come la Fondazione AIRC e la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), che promuovono la prevenzione e la ricerca scientifica. Le loro campagne puntano i riflettori sull’importanza dello screening mammografico e dell’autopalpazione, fondamentali per una diagnosi precoce, aumentando così le possibilità di trattamenti efficaci e una maggiore sopravvivenza.
Una delle iniziative più conosciute è la campagna Nastro Rosa, che non solo informa ma offre anche visite gratuite, rappresentando un concreto sostegno per molte donne.
Tra le tante iniziative, spicca la collaborazione tra AIRC e Estée Lauder con la loro Breast Cancer Campaign. Ogni anno, una parte dei ricavi di alcuni prodotti viene devoluta alla ricerca. Un esempio è il siero Darphin Intral - Redness Relief, che unisce bellezza e solidarietà, contribuendo direttamente alla lotta contro il cancro al seno.
Il cancro al seno resta una sfida, ma grazie ai progressi nella ricerca e nella diagnosi precoce, le prospettive sono sempre più incoraggianti. Prevenzione e trattamenti personalizzati fanno la differenza. Ricorda, la conoscenza è potere: parla con il tuo medico e non esitare a chiedere una seconda opinione.
Questo articolo mira a informare, sensibilizzare e incoraggiare i lettori a prendersi cura della propria salute mammaria, ricordando l'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, sottolineamo che i medici e gli oncologi sono gli unici in grado di dare informazioni corrette ed esaustive al paziente.
Fonte: AIOM Neoplasie Mammella anno 2021 (https://www.aiom.it)